Colf e badanti - regolarizzare per non rischiare

COLF E BADANTI – REGOLARIZZARE PER NON RISCHIARE

In Italia, negli ultimi quindici anni,  l’ impiego di colf e badanti ha avuto una crescita esponenziale (oltre il 45%) e nello stesso periodo le famiglie italiane, nel ruolo di datori di lavoro, sono cresciute del 30%. Di oltre un milione e mezzo di collaboratori domestici che lavorano in Italia, quasi il 50 % lavora totalmente in nero e un altro 25% lavora  in situazioni di non totale regolarità. Secondo le stime del Censis quasi sei ore su dieci effettivamente lavorate sono prive di copertura previdenziale. Numeri che pongono un problema innanzitutto di tutela per i lavoratori, aiuti preziosi per le famiglie, ma che non dovrebbero far stare tranquilli neanche tutti questi datori di lavoro che non regolarizzano il rapporto di lavoro. Forse non tutte le famiglie sono consapevoli di quali rischi si corrono in caso di verifica dell’Inps, che, peraltro, ha messo in atto maggiori controlli ispettivi.
Cosa succede se:
Non si comunica l’assunzione o cessazione del rapporto di lavoro al Centro per l’impiego:

il datore di lavoro rischia una sanzione amministrativa da 200 a 500 euro per ogni lavoratore.
Non si iscrive il lavoratore all’INPS:

il datore di lavoro rischia una sanzione che va da 1.500 euro a 12.000 euro per ciascun lavoratore “in nero”, maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo.
Non si pagano i contributi:

il datore di lavoro dovrà pagare le sanzioni civili al tasso del 30% in base annua calcolate sull’importo dei contributi evasi con n massimo del 60% ed un minimo di 3.000 euro, indipendentemente dalla durata della prestazione lavorativa accertata.
Si pagano i contributi in ritardo:

sono previste sanzioni pecuniarie da parte dell’Inps, al tasso vigente alla data di pagamento o di calcolo (attualmente pari al 6,50% in base annua) e per un massimo del 40% sull’importo dovuto nel trimestre o sulla cifra residua da pagare, a condizione che il datore di lavoro effettui spontaneamente il versamento entro i 12 mesi dal termine stabilito per il pagamento dei contributi. Se questo termine non viene rispettato si ricade nel caso dell’evasione contributiva, sanzionata con un’aliquota del 30% in base annua sull’importo evaso nel trimestre.
Il lavoratore non ha il permesso di soggiorno:

a queste sanzioni si aggiungerà l’arresto da tre mesi ad un anno e l’ammenda di 5000 euro per ogni lavoratore impiegato.
Il servizio di gestione Colf e Badanti dell’ Uppi, da quest’ anno potenziato per andare incontro alle sempre piu’ numerose richieste degli iscritti, nasce per fornire alle famiglie tutta l’assistenza necessaria per la gestione del rapporto di lavoro di colf, assistenti familiari, baby sitter, governanti. I servizi offerti dal riguardano ogni aspetto della regolarizzazione e dell’amministrazione del rapporto del lavoro, garantendo al datore di lavoro, nel rispetto della norma, correttezza, precisione e professionalità, e al lavoratore domestico tutti i diritti e le tutele riconosciuti dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico.
Dalla comunicazione dell’assunzione (che va effettuata all’Inps entro le 24 ore del giorno precedente all’inizio del rapporto di lavoro, al contratto di soggiorno in caso il lavoratore sia extracomunitario, alla stipula del contratto e l’elaborazione di busta paga, tredicesima ,Cud e contributi previdenziali fino alla comunicazione di cessazione del rapporto e nel calcolo del Tfr.
Inoltre, In caso di assunzione di colf/badanti, il datore di lavoro ha diritto ad alcune agevolazioni fiscali. Verrà predisporrà la dichiarazione sulle somme erogate durante l’anno, necessaria per ottenere la deduzione dei contributi Inps versati. Chi assume una badante per assistere un soggetto non autosufficiente avrà diritto, oltre a questa deduzione, ad un’  ulteriore detrazione del 19%, per un importo non superiore ad euro 2.100.

Gli uffici dell’ associazione sono a disposizione per fornire ogni informazione necessaria.

La redazione di Abitare Informati